Diarrea

Cos’è la diarrea?

Non esiste persona che non abbia sperimentato episodi di diarrea almeno una volta nella vita. Le cause sono così varie che praticamente tutti ne sono colpiti prima o poi. La diarrea grave è quindi anche uno dei motivi più comuni per cui le persone si recano dal medico di famiglia. Particolarmente comune è la diarrea infantile: i bambini sotto i cinque anni ne soffrono in media circa tre volte all'anno. Anche gli anziani che vivono in strutture comunitarie come le case di riposo si ammalano spesso.

I medici suddividono la diarrea in tre forme:

  • Diarrea cronica: nel caso in cui i problemi intestinali perdurano per più di 14 giorni o si ripresentano a episodi, i medici parlano di diarrea cronica. Il fatto che una persona soffre di diarrea in continuazione è indice di un problema di salute sottostante, ad esempio la sindrome dell’intestino irritabile. Altre cause di diarrea cronica sono la celiachia, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa o le intolleranze alimentari (ad esempio l’intolleranza al lattosio).
  • Diarrea acuta: i sintomi si manifestano improvvisamente e durano al massimo 14 giorni. I fattori scatenanti sono spesso le infezioni gastrointestinali acute. Sono sgradevoli, ma di solito scompaiono nel giro di pochi giorni.
  • Dissenteria: la diarrea con presenza di sangue è di solito un segno di danno all’intestino dovuto, ad esempio, a un’infiammazione.

Nel mondo, ogni anno si registrano circa 1,7 miliardi di casi di diarrea acuta. In genere, le malattie diarroiche acute sono lievi e spesso guariscono da sole senza bisogno di trattamenti farmacologici. I danni permanenti alla salute sono estremamente rari.

La situazione è diversa in caso di diarrea cronica. Poiché viene spesso causata da una malattia intestinale cronica, può manifestarsi durante tutto l’anno. Se la diarrea è costante, si perdono in modo permanente liquidi, elettroliti e altri nutrienti. Pertanto, molte persone colpite sono sottopeso e presentano carenze e complicazioni associate; per questo è importante trovare rapidamente la causa e trattarla. È fondamentale soprattutto per i bambini, poiché la diarrea cronica può causare ritardi nello sviluppo. La diarrea in un neonato o in un bambino deve quindi essere sempre presa sul serio.

Cause di diarrea cronica e acuta

Le cause della diarrea sono estremamente diverse. Anche in questo caso è opportuno distinguere tra diarrea acuta e cronica in base alle cause scatenanti.

Cause di diarrea cronica – Spesso malattie intestinali

A differenza della diarrea acuta, le cause della diarrea cronica non sono contagiose. Fanno eccezione le persone con un sistema immunitario debole, ad esempio i pazienti affetti da cancro o da infezione da HIV. Nel caso di queste malattie, la diarrea causata da infezioni può talvolta diventare cronica, perché l’organismo non è in grado di difendersi sufficientemente dai patogeni “invasori”.

La sindrome dell’intestino irritabile è una delle possibili cause di diarrea cronica

Una causa comune di diarrea cronica è l’intestino irritabile (sindrome dell’intestino irritabile, IBS). Oltre alla diarrea, possono comparire altri sintomi come flatulenza, dolori e crampi addominali e gonfiore addominale. Le cause dell’intestino irritabile non sono ancora del tutto note. Tuttavia, sempre più scienziati ritengono che la causa principale sia la barriera intestinale danneggiata.

Tra le altre possibili cause di diarrea cronica ci sono:

  • Iperproliferazione batterica nell’intestino
  • Intolleranze alimentari, ad esempio intolleranza al lattosio, intolleranza al fruttosio
  • Presenza di diverticoli nell’intestino (diverticolosi), infiammazione dei diverticoli (diverticolite)
  • Abuso cronico di alcol
  • Celiachia (intolleranza al glutine)
  • Malattie infiammatorie croniche dell’intestino, ad esempio morbo di Crohn, colite ulcerosa
  • Disturbi della motilità intestinale, ad esempio malattie che colpiscono i muscoli e i nervi dell’intestino.
  • Sindrome dell’intestino corto, ad esempio quando vengono asportate parti dell’intestino.
  • Insufficienza intestinale
  • Iperattività della tiroide (ipertiroidismo)
  • Diabete mellito
  • Infiammazione cronica del pancreas (pancreatite)
  • Fibrosi cistica, una malattia metabolica congenita
  • Tumore intestinale
  • Tumore del pancreas
  • Infiammazione intestinali dovuta a radioterapia (enterite da radiazioni)

Cause di diarrea acuta – Principalmente i virus

Nella maggior parte dei casi, la diarrea acuta è causata da infezioni gastrointestinali. Esiste un’ampia varietà di agenti patogeni, tra cui virus, batteri, protozoi (organismi unicellulari) o parassiti intestinali, che rappresentano possibili cause di diarrea. La diarrea infettiva è altamente contagiosa e può diffondersi rapidamente:

  • da persona a persona dovuta a scarsa igiene
  • attraverso alimenti contaminati
  • attraverso l’acqua contaminata quando si beve, si cucina e si pulisce

Le cause più importanti di diarrea nel mondo sono le infezioni da virus, ad esempio:

  • Infezione da norovirus: causa più frequente di influenza gastrointestinale in tutte le fasce d’età.
  • Infezione da rotavirus: spesso provoca forme particolarmente gravi di malattia con grave disidratazione delle persone colpite.
  • Infezione da adenovirus: di solito causa problemi respiratori, ma è anche una delle possibili cause di diarrea.

I batteri che in caso di infezione provocano generalmente diarrea sono:

  • Diversi ceppi di Escherichia coli (E. coli): causano, tra l’altro, la diarrea del viaggiatore e una grave diarrea con perdite di sangue (dissenteria)
  • Campylobacter: di solito provoca diarrea acquosa, a volte con perdite di sangue.
  • Diversi ceppi di Shigella: causano diarrea da lieve a grave, a volte con perdite di sangue; rispetto ad altre malattie diarroiche, la Shigella causa spesso una carenza elettrolitica potenzialmente letale (soprattutto ipoglicemia)
  • Vibrione: provoca il colera, accompagnato da diarrea acquosa, incolore e talvolta vischiosa (la cosiddetta “diarrea da acqua di riso”, perché l’aspetto ricorda l’acqua di cottura del riso)
  • Salmonella: tra gli altri, l’agente patogeno della salmonellosi con diarrea acquosa, raramente con perdite di sangue

Alcune delle cause di diarrea infettiva sono segnalabili. La legge sulla protezione dalle infezioni stabilisce che il medico o il laboratorio di rilevamento devono segnalare i casi di malattia o il rilevamento di un agente patogeno. Per alcuni agenti patogeni, sono da segnalare anche i casi sospetti o i decessi. In Germania, l’organismo responsabile è l’Istituto Robert Koch (RKI) di Berlino, un istituto leader del servizio sanitario pubblico che raccoglie i rapporti e, se necessario, li trasmette agli uffici sanitari locali. L’RKI ha il compito di monitorare l’insorgenza di malattie trasmissibili.

Gli agenti patogeni diarroici che devono essere segnalati all'Istituto Robert Koch a livello nazionale secondo la legge sulla protezione dalle infezioni includono:

  • Salmonella
  • Vibrione del colera
  • Campylobacter
  • Norovirus
  • Rotavirus

Anche i parassiti intestinali unicellulari e multicellulari possono causare diarrea. In zoologia gli organismi unicellulari sono chiamati protozoi e includono ad esempio le amebe o la giardia. Altri parassiti intestinali che causano diarrea sono i vermi, ad esempio la tenia. Nei Paesi industrializzati, questi parassiti intestinali sono solo una causa minore di diarrea. Chi si ammala in questi Paesi di diarrea causata da parassiti, di solito è perché ha effettuato dei viaggi nei Paesi in via di sviluppo.

Medicinali e altre cause di diarrea acuta

Anche i medicinali sono una delle cause della diarrea. Dopo l’assunzione di antibiotici, molte persone soffrono di diarrea perché gli antibiotici indeboliscono la flora intestinale. Di conseguenza, riescono a insediarsi e riprodursi alcuni germi patogeni, come ad esempio il batterio Clostridium difficile, una delle cause più comuni di diarrea associata ad antibiotici (DAA).

L’elenco dei medicinali che possono avere come effetto collaterale la diarrea è lungo e include:

  • Lassativi contro la stitichezza presi a dosi elevate
  • Acido acetilsalicilico (ASA) contro i dolori, ad esempio il mal di testa
  • Bloccanti dei recettori H2 contro il bruciore di stomaco
  • Metformina per ridurre i livelli di glicemia nel sangue nel diabete mellito
  • Tirossina contro disfunzione tiroidea (ipotiroidismo) presa a dosi elevate
  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) contro la depressione e l’ansia
  • ACE inibitori contro la pressione alta (ipertensione)
  • Alcuni farmaci per il cuore (digitale)
  • Antitumorali (chemioterapici)

Se la diarrea si manifesta come effetto collaterale di un medicinale, è necessario consultare il medico. A seconda della zona di azione del farmaco, il transito intestinale accelerato può ridurne l’efficacia. Una dose inferiore può spesso aiutare a regolare gli effetti collaterali. Se la diarrea persiste, il medico può prescrivere un medicinale alternativo.

Non sempre le malattie o i medicinali sono responsabili della diarrea. Altre cause possono essere anche lo stress e l’ansia o la caffeina contenuta nel caffè, nel tè o nelle bevande analcoliche contenenti caffeina. Inoltre, un consumo eccessivo di alimenti con edulcoranti o sostituti dello zucchero può causare diarrea. Anche le intossicazioni alimentari, ad esempio quelle da pesce, possono essere accompagnate da forte diarrea.

Alcune donne soffrono di diarrea anche durante la gravidanza. Le cause risiedono nei cambiamenti ormonali e in fattori psicologici. Anche l’alimentazione può contribuire a fenomeni di diarrea in gravidanza. Di norma, questi problemi sono innocui e scompaiono dopo poco tempo. In caso di diarrea grave durante la gravidanza, ad esempio dovuta a un’infezione gastrointestinale, è sempre necessario recarsi dal medico, poiché la mancanza di liquidi può essere critica per la madre e il nascituro.

Diarrea e altri sintomi di malattie intestinali

La diarrea è uno dei sintomi che possono manifestarsi con le malattie gastrointestinali. Le sole feci molli, tuttavia, non sono sinonimo di diarrea. La diarrea vera e propria si manifesta con feci da mollicce a liquide che si presentano molto più frequentemente del normale. Le persone colpite hanno talvolta problemi a controllare i movimenti intestinali, soprattutto in caso di diarrea molto liquida come l’acqua. In caso di diarrea grave, i malati perdono molta acqua ed elettroliti e, nel peggiore dei casi, possono addirittura morire.

La progressione della diarrea dipende da vari fattori, particolarmente importanti sono:

  • L’aggressività (virulenza) dell’agente patogeno e
  • Lo stato nutrizionale e immunitario del malato.

In base ai sintomi, la diarrea può essere suddivisa in diarrea acquosa e con perdite di sangue. La diarrea acquosa è molto più comune della diarrea con perdite di sangue, chiamata anche dissenteria.

A seconda della causa dei sintomi, oltre alla diarrea possono comparire altri sintomi, ad esempio:

  • Perdita di appetito
  • Sensazione di pienezza
  • Bruciore di stomaco
  • Nausea
  • Vomito
  • Flatulenza
  • Gonfiore addominale
  • Dolori e crampi addominali

A volte è possibile dedurre le cause della diarrea in base ai sintomi. La presenza di feci mucoidi è uno dei sintomi che possono manifestarsi anche in caso di intestino irritabile o colite ulcerosa.

La presenza di feci mucoidi può anche essere un segno di un’aumentata escrezione di grassi. Le cosiddette feci grasse (med.: steatorrea) si verificano in caso di malattie del pancreas e del fegato. D’altra parte, la diarrea torbida e incolore come l’acqua, che ricorda l’acqua del riso, è caratteristica del colera. Dolori addominali e diarrea dopo aver mangiato, invece, sono possibili segni di intolleranze alimentari come quella al lattosio o al fruttosio.

A seconda della malattia di base che causa la diarrea, i sintomi possono manifestarsi anche al di fuori del tratto gastrointestinale, ad esempio:

  • Febbre
  • Insufficienza circolatoria
  • Prurito
  • Eruzione cutanea
  • Ingiallimento della pelle

A seconda della causa della malattia, la diarrea grave può portare a decorsi e complicazioni gravi. Oltre alla diarrea, altri sintomi che si manifestano sono:

  • Grave carenza di liquidi fino alla disidratazione (essiccosi)
  • Pressione sanguigna bassa (ipotensione)
  • Infiammazione del colon
  • Infiammazione del peritoneo, quando i batteri dell’intestino “migrano” nel peritoneo che riveste la cavità addominale (peritonite)
  • Diminuzione fino a cessazione completa della produzione di urina in seguito a insufficienza renale
  • Aritmia cardiaca
  • Avvelenamento del sangue (sepsi), quando i batteri si diffondono in tutto il corpo attraverso il flusso sanguigno

Una grave complicazione di un’infezione da alcuni batteri E. coli (il batterio Escherichia coli enteroemorragico, o EHEC) è la sindrome emolitico-uremica (SEU). Oltre alla diarrea con perdite di sangue (dissenteria) si verificano altri sintomi, quali:

  • Anemia dovuta a distruzione dei globuli rossi (anemia emolitica)
  • Ematomi ed emorragie cutanee puntiformi (petecchie) dovute a disturbi della coagulazione del sangue causati dalla mancanza di piastrine (trombocitopenia)
  • Insufficienza renale acuta
  • Convulsioni, disturbi del coordinamento e paralisi dovute a disturbi del sistema nervoso centrale
  • Coma

La sindrome emolitico-uremica porta talvolta a gravi danni permanenti, come l’alterazione della funzionalità renale (insufficienza renale), che si verifica in circa una persona su cinque tra quelle colpite. Muoiono circa 4 persone su 100 colpite da SEU.

Per diagnosticare la diarrea spesso è sufficiente un consulto

In caso di diarrea, è importante diagnosticare la malattia di base. Ma all'inizio bisogna chiedersi se i sintomi siano proprio di diarrea; non tutte le feci mollicce o liquide, infatti, sono indice di diarrea.

Quando si parla di diarrea? Negli adulti, la diarrea è presente quando

  • si verificano 3 episodi di feci non formate, cioè mollicce o liquide, entro 24 ore oppure
  • più di tre quarti delle feci sono costituite da acqua oppure
  • il peso delle feci è di 250 g.

Nei neonati è più difficile stabilire quando iniziano a soffrire di diarrea poiché la digestione, e quindi il comportamento intestinale, non sono ancora così ben collaudati come nei bambini più grandi e negli adulti. Come linea guida rientrano nell’intervallo di normalità movimenti intestinali nel bambino compresi tra le cinque volte al giorno e una volta ogni cinque giorni. La diarrea nei neonati è caratterizzata da più di cinque feci non formate al giorno. A partire dalla prima infanzia, il limite è di tre feci non formate.

Per formulare la diagnosi di diarrea, il medico chiede innanzitutto informazioni sulla storia clinica (anamnesi) del paziente. Tra le altre cosa vuole sapere...

  • ...da quanto tempo sono presenti i sintomi.
  • ...quali altri sintomi, oltre alla diarrea, sono presenti.
  • ...se la diarrea è dovuta ad alimenti avariati o ai quali si è intolleranti.
  • ...se è visibile del sangue mescolato alle feci.
  • ...l’esatto aspetto delle feci (liquide, viscide, simili all'acqua di riso, ecc.).
  • ...i medicinali che si stanno assumendo e quelli assunti di recente.
  • ...se il malato è stato di recente all’estero.

Per quanto riguarda l’esame fisico, il medico ausculta il cuore e misura

  • le pulsazioni,
  • la temperatura corporea e
  • la pressione sanguigna.
In caso di diarrea, di solito non sono necessari molti esami. Il medico, tra le altre cose, sente le pulsazioni

Cerca anche i segni che indicano una mancanza di liquidi dovuta alla diarrea. Per formulare la diagnosi si valutano le seguenti indicazioni:

  • Affaticamento
  • Occhi infossati
  • Mucose secche e pallide, ad esempio in bocca o attorno agli occhi
  • Sete: in caso di grave disidratazione, le persone colpite non riescono più a bere.
  • Pulsazioni deboli
  • Riduzione della tensione cutanea: le pieghe cutanee formate con il pollice e l’indice rimangono ferme

In caso di diarrea acuta, di solito non sono necessari altri esami per scoprire la causa esatta, poiché i disturbi di solito cessano da soli dopo poco tempo e vengono trattati solo i sintomi; spesso accade addirittura che quando sono disponibili i risultati dell’esame delle feci, i disturbi sono già migliorati.

Tuttavia, ci sono delle eccezioni in cui ha senso determinare l’agente patogeno della diarrea. Per la diagnosi sono necessari esami del sangue e delle feci. Queste eccezioni comprendono, ad esempio, i malati che...:

  • ...hanno un sistema immunitario debole.
  • ...hanno assunto antibiotici nei precedenti 3 mesi.
  • ...lavorano con gli alimenti, ad esempio in stabilimenti di lavorazione o in strutture di ristorazione collettiva.
  • ...soffrono di diarrea con perdite di sangue.
  • ...soffrono di diarrea così grave da richiedere il trattamento ospedaliero.
  • ...hanno contratto un agente patogeno diarroico in ospedale; i medici parlano in questo caso di diarrea nosocomiale.

In caso di diarrea cronica, di solito sono necessari ulteriori esami per ottenere una diagnosi affidabile. A seconda delle ipotesi, si possono prendere in considerazione le seguenti procedure diagnostiche:

  • Test del respiro (H2 breath test)
  • Colonscopia
  • Raccolta di un campione di tessuto (biopsia)
  • Esame delle feci
  • Esame del sangue
  • Esame delle urine
  • Esame ecografico (sonografia)
  • Esame dell’attività dei nervi (esame neurologico)
  • Determinazione degli ormoni (esame ormonale)

Bloccare la diarrea – Trattamento

Il trattamento della diarrea dipende dalla causa dei sintomi. In caso di diarrea cronica, il trattamento della malattia di base è decisivo. Se la diarrea continua a manifestarsi, può indicare che la terapia deve essere intensificata o modificata. In caso di intestino irritabile, ad esempio, può essere consigliabile assumere medicinali con batteri specifici.

Soprattutto nel caso di infezioni gastrointestinali acute, le persone colpite spesso vogliono solo bloccare la diarrea, e il più rapidamente possibile. Nel caso delle malattie infettive, tuttavia, ciò non è assolutamente indispensabile, poiché gli agenti patogeni vengono espulsi con le feci. Pertanto, un’igiene molto buona è estremamente importante per ridurre al minimo il rischio di infezione. Se la diarrea viene però soppressa, i germi rimangono nell’intestino e possono causare danni ancora maggiori. I rimedi che bloccano la diarrea sono quindi solitamente consigliati solo in caso di diarrea molto frequente. Per molte persone è comunque utile modificare temporaneamente la propria alimentazione e prestare un po’ di attenzione. Alcune persone colpite ricorrono anche a rimedi omeopatici per la diarrea acuta. Dopo una media di circa quattro giorni, la diarrea di solito passa.

La prima priorità nel trattamento della diarrea è compensare la perdita di liquidi. Le persone colpite dovrebbero quindi bere almeno due litri al giorno, meglio se di più. Sono ben tollerate l’acqua naturale o poco gassata e le tisane. Nei casi più gravi, il medico può procedere con un’infusione. Per compensare la perdita di liquidi e minerali, esistono delle soluzioni specifiche disponibili in farmacia, le cosiddette soluzioni di reidratazione orale. È anche possibile preparare con facilità la propria soluzione reidratante con pochi ingredienti aggiungendo mezzo cucchiaino di sale da cucina e sei cucchiaini di zucchero a un litro d’acqua. Per migliorare il sapora è sufficiente aggiungere un po’ di succo di frutta.

Rimedi contro la diarrea

Molte persone colpite ricorrono a rimedi fai-da-te contro la diarrea, curandosi da soli senza andare dal medico. Dato che la diarrea in Germania non presenta problemi, generalmente può andare bene procedere in questo modo, purché sia garantito un apporto di liquidi sufficiente. Tuttavia, se si applica una delle seguenti situazioni, è sempre consigliabile consultare un medico:

  • Diarrea nei bambini di età inferiore ai 12 anni o negli anziani di età superiore ai 75 anni
  • Diarrea durante la gravidanza
  • Diarrea in persone con sistema immunitario debole
  • Diarrea come effetto collaterale o reazione allergica a un medicinale
  • Febbre
  • Diarrea con perdite di sangue (dissenteria)
  • Comparsa di sintomi entro tre mesi dal rientro da un viaggio all’estero
  • Durata della diarrea superiore a tre giorni

Raramente è necessario assumere un medicinale per la diarrea. Se le persone devono andare in bagno molto spesso, può essere utile un medicinale che riduce il movimento intestinale (peristalsi intestinale). La peristalsi normalmente garantisce che il cibo masticato avanzi nell'intestino e possa essere ulteriormente digerito. Durante il processo digestivo, dal cibo viene eliminata sempre più acqua fino a raggiungere la consistenza delle feci normali e formate. In caso di diarrea, l’intestino è spesso “iperattivo”, cioè si muove troppo, così da espellere dall’organismo il più rapidamente possibili batteri patogeni, virus o tossine. Tuttavia, questo fa sì che il cibo masticato si muova troppo velocemente e che rimanga troppa acqua nelle feci. Ne consegue una diarrea acquosa. Inoltre, i nutrienti del cibo non riescono ad essere assorbiti in breve tempo. Il principio attivo che normalizza la peristalsi intestinale è disponibile in farmacia sotto forma di capsule o compresse contro la diarrea.

È stato dimostrato che i probiotici hanno un effetto benefico sulla salute. Hanno inoltre un effetto positivo come rimedio per la diarrea. Infatti, specifici ceppi batterici da ingerire possono ridurre la durata della malattia e alleviare il decorso della diarrea.

Altri rimedi sono, ad esempio, le compresse a base di carbone attivo. Il carbone lega i batteri e le tossine e impedisce loro di attaccarsi alla parete intestinale. Questi vengono poi espulsi tramite le feci. Il carbone attivo lega anche l’acqua, rendendo le feci più solide. Non è però pratico da usare perché ne servono quantità molto elevate per ottenere l’effetto desiderato. Quindi è adatto solo per la diarrea lieve.

Esistono anche diversi rimedi che aiutano a contrastare non tanto la diarrea, quanto più i sintomi ad essa correlati, come ad esempio il dolore addominale e i crampi addominali:

  • Antidolorifici (analgesici): medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’acido acetilsalicilico sono, tuttavia, sconsigliati perché aumentano il rischio di emorragie nel tratto digerente.
  • Medicinali antispastici (spasmolitici)

Oltre a questi medicinali antidiarroici, esistono misure che agiscono ancora prima, ovvero fanno in modo che non ci si ammali. Una buona igiene è la chiave per evitare le infezioni. Questo include lavarsi accuratamente le mani con il sapone dopo essere andati in bagno. Le superfici di contatto, come le maniglie delle porte, ecc. devono essere disinfettate regolarmente. Se possibile, i familiari malati e quelli sani dovrebbero usare bagni diversi. Se non è disponibile un secondo bagno, è opportuno disinfettare anche il bagno in comune.

Inoltre, La Società Italiana di Pediatria (SIP) raccomanda che tutti i neonati a partire dalle sei settimane di vita vengano vaccinati contro il rotavirus. Chiunque viaggi in aree in cui è diffuso il colera causato da alcuni virus (i cosiddetti vibrioni) può vaccinarsi contro questo virus. I viaggiatori che si recano in paesi tropicali e subtropicali possono proteggersi se prendono a cuore il seguente principio guida quando mangiano: “Cook it, boil it, peel it or forget it” (in italiano: “Cucinare, bollire, pelare o lasciar stare”).

Che cosa aiuta contro la diarrea? Rimedi casalinghi comprovati

Che cosa aiuta contro la diarrea? Rimedi casalinghi comprovati sono le carote sotto forma di succo, zuppa o crude

Diarrea – Cosa fare? Esistono alcuni rimendi casalinghi contro la diarrea. Anche in questo caso vale quanto affermato per il fai-da-te con i farmaci. La diarrea in particolari gruppi a rischio (neonati, anziani, donne in gravidanza, persone con sistema immunitario debole) e diarrea grave o complicata deve essere trattata da un medico. Anche nel caso di diarrea cronica, i rimedi casalinghi hanno un effetto limitato se la malattia di base non viene accuratamente identificata e trattata.

Chi soffre di diarrea acuta, invece, può provare questi consigli. I rimedi casalinghi comprovati contro la diarrea sono, ad esempio, i seguenti:

  • Mela cruda grattugiata (con la buccia): la pectina rilasciata quando si grattugia il frutto lega l’acqua e le tossine nell’intestino.
  • Zuppa di carote: con la distruzione delle strutture cellulari durante la cottura, vengono rilasciati alcune componenti delle carote che impediscono ai batteri intestinali nocivi di “agganciarsi” alla mucosa intestinale. Il sale contenuto nella zuppa di carote reintegra inoltre importanti minerali. Anche il succo di carota e le carote crude grattugiate sono d’aiuto.
  • Banane: sono un rimedio casalingo particolarmente valido per la diarrea perché, come le mele, contengono anche pectina. Inoltre, reintegrano nell’organismo minerali come ad esempio potassio e magnesio. Schiacciare 1 o 2 banane e mangiarle a piccoli morsi.
  • Tè nero o verde: se l’infusione dura più di 3 minuti, conterrà abbastanza tannini da avere un effetto calmante sull’intestino.
  • Consommé o brodo chiaro a basso contenuto di grassi: restituisce energia e minerali all’organismo. Da bere a piccoli sorsi o usarlo per cuocere all’interno pasta, riso o patate fino a renderli morbidi.
  • Tè ai mirtilli: versare da 2 a 3 cucchiaini di mirtilli essiccati in 250 ml d’acqua e portare a ebollizione. Si dice che sigilli la mucosa intestinale contro gli agenti patogeni.
  • Tè al sale e altre tisane come camomilla, foglie di mora, semi di finocchio perché calmano il tratto gastrointestinale e riequilibrano il bilancio dei liquidi.

Si consiglia di usare cautela con un rimedio casalingo per la diarrea molto diffuso: bastoncini salati e coca cola. La coca cola contiene molto zucchero, che può addirittura sortire l’effetto contrario, peggiorando la diarrea. Inoltre, molte persone colpite da diarrea non tollerano bene l’anidride carbonica. I bastoncini salati, invece, forniscono troppi pochi minerali. È vero che contengono principalmente sodio, ma in caso di diarrea è necessario, ad esempio, anche il potassio. Vanno però bene se mangiati in piccole quantità. Per non rinunciare del tutto alla coca cola, potete agitare dell’anidride carbonica e diluirla con acqua.

Cos’altro aiuta a combattere la diarrea? Il riposo! Chi è colpito da diarrea si sente spesso debole e senza forze, per questo motivo dovrebbe riguardarsi. Un effetto collaterale positivo è che se si rimane a casa a letto o sul divano, non si infettano tante altre persone. Un rimedio casalingo efficace contro i dolori addominali e i crampi addominali dovuti alla diarrea è il calore. Un cuscino con all’interno dei chicchi di grano caldo o una borsa dell’acqua calda hanno un effetto rilassante.

Cosa mangiare in caso di diarrea?

Quando si manifesta, la maggior parte delle persone colpite si pone sempre la stessa domanda: cosa mangiare in caso di diarrea? In linea di massima, non è necessaria una dieta speciale per la diarrea. Si può mangiare qualsiasi cosa che abbia un buon sapore e non aggravi i sintomi. Già il fatto che esistano numerosi “rimedi casalinghi da poter mangiare” significa che quando si ha la diarrea non è vietato mangiare. Tuttavia, la diarrea è spesso accompagnata da perdita di appetito, nausea o vomito. Per questo si consiglia quindi una dieta leggera. Inoltre, è più ragionevole effettuare tanti piccoli pasti nel corso della giornata, anziché solo tre pasti principali più abbondanti.

Di seguito alcuni alimenti adatti a essere mangiati quando si è colpiti da diarrea:

  • Farina d’avena o purè di patate (preparato con acqua, senza burro)
  • Riso, spaghetti morbidi, ad esempio in brodo
  • Verdure facilmente digeribili, ad esempio carote, zucchine, spinaci
  • Composta di frutta
  • Carne magra
  • Pesce azzurro, ad esempio merluzzo d’Alaska, merluzzo bianco, platessa, luccio
  • Pane tostato, pane bianco
  • Fette biscottate
  • Cracker
  • Bastoncini salati

I latticini a basso contenuto di grassi, come lo yogurt magro o il quark magro, di base sono adatti anche in caso la diarrea. Tuttavia, può accadere che non si tolleri temporaneamente il latte. In questo caso, è importante testare attentamente caso per caso cosa funziona e cosa no. Per andare sul sicuro, è meglio seguire una dieta leggera e priva di latticini fintanto che non passa la diarrea.

Mangiare molte fibre di solito fa bene alla salute, ma quando si ha la diarrea è meglio farne a meno per un periodo in modo da non affaticare ulteriormente un intestino già provato. Pertanto, sarebbe meglio non mangiare alimenti ad alto contenuto di fibre, come verdure crude o legumi. Anche per quel che riguarda pane e nutella, in questo caso specifico, sarebbe meglio evitare la variante integrale. Lo stesso vale per i cibi ricchi di grassi e molto speziati. Anche i dolci ad alto contenuto di zucchero sono sconsigliati, perché lo zucchero assorbe l’acqua nell’intestino, andando così potenzialmente a intensificare la diarrea.

Altri alimenti che sarebbe meglio non mangiare o bere in caso di diarrea sono:

  • Verdura cruda (tranne le carote)
  • Alimenti che tendono a gonfiare, ad esempio cipolle, fagioli, porri, cavoli
  • Insaccati grassi, ad esempio salame
  • Latticini con latte intero
  • Cibi fritti, ad esempio patatine fritte, crocchette
  • Alimenti ad alto contenuto di acidi, ad esempio agrumi, aceto
  • Caffè
  • Alcol

Ma non è solo l’alimentazione a essere determinante in caso di diarrea. A causa della perdita di liquidi, infatti, è particolarmente importante bere molto, soprattutto acqua naturale e tisane. Le bevande ghiacciate non sono ben tollerate, meglio se il liquido è a temperatura ambiente. Il tè tiepido è benefico anche per stomaco e intestino. Quando si è colpiti da diarrea, bere è quindi molto più importante dell’alimentazione o della dieta. Se non si ha appetito o si è addirittura disgustati dal cibo, non è un problema evitare di mangiare per uno o due giorni. A patto che si stia parlando di persone normalmente in salute e non di persone a rischio (ad esempio, anziani, persone con gravi malattie di base).

Alla domanda “Cosa mangiare in caso di diarrea?” segue spesso una seconda domanda, ovvero “Da quando è possibile riprendere a mangiare normalmente?” Dopo un’infezione, si può tornare all’alimentazione abituale non appena l’intestino (ed eventualmente anche lo stomaco) smette di dare problemi, vale a dire quando la diarrea e gli eventuali sintomi concomitanti come nausea e vomito scompaiono. In caso di diarrea cronica causata da malattie che hanno una componente nutrizionale, la dieta deve ovviamente essere modificata sul lungo periodo. Questo vale, ad esempio, per la celiachia, l’intolleranza al lattosio o al fruttosio.

Fonti
Leitlinie der Deutschen Gesellschaft für Allgemeinmedizin und Familienmedizin. Akuter Durchfall. AWMF-Register-Nr. 053/030 (Stand: 09/2013)
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